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Contro gli invasi di Sainte Soline. Lettera di Serge.

Contro gli invasi di Sainte Soline. Lettera di Serge.

Ciao a tutti,

Mi chiamo Serge e sono rimasto gravemente ferito, come molti altri, alla manifestazione contro i mega bacini di Sainte Soline il 25 marzo 2023. Sono stato colpito alla testa da una granata, probabilmente sparata da un gendarme dotato di un lanciatore di granate cougar. Ho subito un grave trauma cranico che mi ha messo in una situazione di emergenza assoluta, aggravata dal blocco dei soccorsi durante la dimostrazione.

Dopo un mese di coma artificiale e sei settimane in rianimazione sono stato trasferito in un reparto di neurochirurgia e quindi in un centro di riabilitazione. In questo momento, sento di aver fatto enormi progressi per quanto riguarda la mia capacità motoria, nel mangiare e semplicemente nel comunicare e pensare. Il percorso sarà estremamente lungo ma sono determinato a mettercela tutta, a lottare per recuperare la mia costituzione, sia fisica che mentale. Ovviamente lo faccio per me stesso, ma anche perché penso che il rifiuto di mollare, di venir schiacciato dalla macchina repressiva sia una necessità politica, in un momento in cui gli Stati scommettono sul terrore e sulla nostra passività.

Prima di tutto, vorrei ringraziare coloro che, nel campo minato [di Sainte Soline, ndr], mi hanno trasportato, tenuto per mano, protetto, prestato i primi soccorsi (tamponato l’emorragia, fatto il massaggio cardiaco, intubato, ecc.), coloro che mi ha semplicemente permesso di restare in vita. Vorrei anche ringraziare il personale sanitario che, in ogni fase, si è preso cura di me e ancora oggi mi sta aiutando a riconquistare il mio corpo e la mia testa. Posso solo esprimere la gioia immensa che ho provato quando sono uscito dal coma, nel riscontrare la    massiccia solidarietà che mi è stata espressa: assemblee, testi, tag, donazioni, musica, varie azioni e messaggi di compagni e compagne di tutto il mondo. L’eco delle vostre voci e dei ruggiti della strada hanno aiutato me e i miei cari a non mollare. Per tutto questo dico a tutte e tutti voi un grande grazie. Siete stati grandissimi.

Tutto ciò ci ricorda che è essenziale che nessun pestaggio, nessuna prigionia, nessuna mutilazione e nessun omicidio venga silenziato o nascosto dalle forze dell’ordine sociale capitalista. Mutilano e uccidono così spesso da non poter essere definiti incidenti, rientra nella loro funzione. Troppe storie al mondo ci ricordano che non c’è nulla di più vero dell’espressione “ACAB”: tutti i poliziotti sono dei bastardi. Sono e rimarranno i servi della borghesia di cui proteggono gli interessi e garantiscono finora la perpetuità.

La classe capitalista ha come unica prospettiva il deterioramento delle nostre condizioni di vita su larga scala e tutti i proletari del mondo ne stanno attualmente facendo l’amara esperienza. Di fronte alle lotte che stiamo intraprendendo per contrastare questo destino funesto, hanno chiaramente scelto di aumentare drasticamente la repressione, tanto attraverso nuove leggi repressive, quanto dando carta bianca alla polizia, come si è visto a Sainte Soline. Dobbiamo prenderne atto e sostenere collettivamente l’idea che è fuori discussione la partecipazione a una lotta senza sistemi di protezione efficaci, né capacità di resistenza. Non siamo dei martiri.

Tuttavia, la nostra forza ha poco a che fare con la storia di un campo di battaglia. La nostra forza sta nei nostri numeri, nel posto che occupiamo nella società e nel mondo migliore a cui aspiriamo. Contro le poche organizzazioni di dirigenti e burocrati che vorrebbero riportarci all’ovile una volta acquisito, sulla nostra pelle, il loro posto al sole, dobbiamo organizzarci in mille modi diversi dal basso attraverso e per una solidarietà concreta, destinata non solo a tutti i compagni del movimento ma anche, e forse soprattutto, a tutti coloro che si uniranno agli slanci rivoluzionari futuri.

Forza compagni e compagne attualmente nel mirino degli Stati !

Lunga vita alla rivoluzione !

A presto nelle lotte.

S.

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